Ho presentato domanda per il servizio civile volontario quasi per caso, senza dare un peso adeguato a quello che stavo per intraprendere. Ho scelto come progetto ‘’Diversamente abili-interventi di assistenza e socializzazione per i disabili’’, frequentando la facoltà di Psicologia mi sembrava il progetto più vicino al mio percorso formativo. E forse, proprio il caso, ha fatto sì che conoscessi persone fantastiche! Non pensavo che l’esperienza di volontariato potesse trasformarsi in un’esperienza di vita, capace di cambiare realmente e concretamente il modo in cui guardavo il mondo.
Tutti siamo bravi, a parole, nel definirci persone solidali, comprensive e aperte alla diversità, ma non è affatto cosi; nel 2016 purtroppo ci sono ancora troppi stereotipi sulla disabilità, mentale e fisica, che mi hanno sconvolta proprio perché provengono dal ‘’mondo del sociale’’ e da giovani coetanei… Io, nel concreto uscivo con tre ragazze disabili, che adoravo, chi con problemi fisici, chi mentali e chi tutti e due, e altri ancora… Mi hanno insegnato tanto,davvero, la determinazione e il coraggio di combattere, l’ostinazione di attaccarsi alla vita in qualsiasi modo possibile …Mi sono resa conto di quanto sia fortunata e che a volte si dà un po’ tutto per scontato…
Il resto dell’utenza, essendo in un centro sociale, erano vecchini a cui fare compagnia, che per carità, tutto piacevole, ma dipende anche dal tipo di vecchino! Ah, ecco una grossa falla del servizio civile: non farete MAI ciò che c’è scritto nel bando, cioè farete quello e tanto altro preso da altri progetti, farete un po’ di tutto! Ma è importante anche quello.
Esperienza da fare: SI, assolutamente! Forse è l’unico modo che abbiamo noi giovani di conoscere alcune realtà ai più ancora lontane o addirittura sconosciute.
Teresa, Servizio Civile Regionale, Firenze 2015
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