Estratti dall’articolo presente sull’edizione cartacea de “La Stampa” del 28/03/2015:
“Il volontariato flessibile di Odile, Mauro e gli altri”
Mauro, ex impegato amministrativo di una grossa ditta d’impiantistica racconta:”[Dopo il fallimento della ditta presso cui lavoravo] Un amico mi ha parlato di MilanoAltruista, onlus fondata da Odile Robotti, donna con una energia pazzesca. La sua idea? Servirsi della Rete per creare un ponte tra chi ha voglia di aiutare gli altri ma ha poco tempo o non sa come essere utile e le associazioni, coop sociali, case d’accoglienza, insomma le tantissime realtà di volontariato che operano in città. Mi occupo del sito (www.milanoaltruista.org), incontro soprattutto le piccole associazioni sono loro che fanno la differenza che più hanno bisogno di volontari; preparo annunci e locandine per i loro progetti ed eventi.”
La fondatrice dall’onlus, Odile, docente all’università San Raffaele, ha avviato il suo progetto dopo aver cercato di dedicare un po’ del suo tempo agli altri. “Sarà stata la crisi della mezza età! Andai su Internet a cercare alla voce volontariato: un disastro. Impossibile orientarsi e, poi, ho trovato ostacoli persino per servire in una mensa per poveri! Troppi problemi culturali e organizzativi. Ho capito che bisognava aprire le porte a un volontariato flessibile. Prendersi cura di chi è in difficoltà è una formidabile esperienza persino se fatta in dosi omeopatiche. D’altra parte con la crisi molte onlus hanno visto aumentare a dismisura le richieste e ciascuno, anche con poco, può dare un prezioso aiuto”.
” A MilanoAltruista si sono registrati 7 mila aspiranti volontari, ogni anno mille offrono un po’ del loro tempo; le associazioni che hanno aderito sono 250: dalla Casa della Carità di don Colmegna ai volontari dì «Mia» che, ogni domenica sera, in piazza Affari servono ai clochard un pasto portato da casa. […] Basta un clic per offrirsi anche per impegni più lievi”.
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