I principali quotidiani (Repubblica, Corriere) hanno dato ampio rilievo alla notizia che è stato stralciato dalla riforma della scuola l’articolo 17, quello relativo al 5 x mille nel settore.
Il Ministro Giannini afferma che, seppur il governo condivida le riflessioni espresse dalla maggioranza: “[…] si impegna comunque, ritenendo valido il principio che introduceva questo articolo, cioè la possibilità anche per la scuola di ricorrere al 5 per mille, a riproporre, una volta trovati fondi diversi cercando una copertura aggiuntiva rispetto a quelle già stanziate, la norma in un successivo provvedimento che magari affronti temi di natura fiscale”.
L’idea di destinare il 5 x mille alla scuola, che era contenuta nel DDL stralciato, aveva infatti aperto un altro capitolo controverso sul Terzo Settore.
Infatti fino a poco fa era rimasto in piedi il problema della doppia opzione, vale a dire la possibilità da parte del contribuente di destinare il 5 x mille del proprio reddito sia alla scuola che alle organizzazioni di volontariato e alle Ong.
Se i contribuenti italiani fossero stati costretti a decidere se optare per l’uno o per l’altro, ad esserne danneggiato sarebbe stato sicuramente il Terzo Settore.
Per la cronaca, la proposta di stralcio è stata approvata dall’Aula con 380 sì e 13 no: la mediazione ha coinvolto l’ala «lealista» della minoranza Pd (non i dissidenti facenti capo a Cuperlo e Fassina),che, in cambio, potrebbero decidere di ritirare la norma sulle scuole paritarie.
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