Esistono ad oggi molti modelli di valutazione dell’impatto sociale e la «convenienza» delle soluzioni proposte dal terzo settore nell’ambito del welfare: durante l’incontro “Verso un nuovo welfare: valutare il non profit per valorizzare il territorio”, che si è svolto al Meeting di Rimini (agosto 2015), è stata sollevata tuttavia la questione se si utilizzano sempre gli indicatori giusti per misurare tale impatto sociale.
La Fondazione EY, che ha partecipato all’incontro, ha presentato un nuovo modello applicabile ex ante ed ex post alle organizzazioni pubbliche, profit e non profit per misurare il loro impatto sul «benessere» delle comunità.
Questo modello utilizza un set di indicatori che possono descrivere contemporaneamente benessere e competitività a partire dalle reali priorità del territorio.
Iacovone, amministratore delegato di Fondazione EY Italia, è entrato anche nei particolari:
“Si tratta di uno strumento ‘diverso’, anche in termini di finalità, dalle forme di valutazione tradizionale. Misura infatti i bisogni e gli impatti sociali in termini di benessere e competitività in modo sistemico, concreto e affidabile a partire dalle reali priorità del territorio nazionale, regionale o comunale in analisi”.
Questo modello, ha ulteriormente precisato, “accosta la valutazione dell’impatto sulle priorità del benessere con un’altra dimensione di analisi: l’allineamento con le priorità strategiche dell’organizzazione, una dimensione fondamentale che serve a identificare gli interessi prioritari sulla base dei quali costruire partnership di valore”.
Leggi tutto il comunicato stampa del Meeting.
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