Mercoledi 11 Maggio 2016 siamo andati a visitare la mostra “da Kandinsky a Pollock” nel prestigioso Palazzo Strozzi di Firenze.
Del gruppo facevano parte 9 ragazzi che, sotto la guida delle maestre Patrizia e Assunta, durante l’anno scolastico hanno acquisito le informazioni necessarie sul periodo storico e culturale, in cui si inseriscono i due noti artisti.
La mostra fiorentina espone opere dei più illustri maestri europei dei primi del Novecento (Duchamp, Ernst, Kandinsky, e Picasso) e di artisti statunitensi della metà dello stesso secolo, da Pollock a De Kooning, passando per Lichtenstein e Rothko, solo per citarne qualcuno.
Dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni sessanta l’arte divenne soprattutto rifiuto della forma.L’Europa che usciva dal conflitto bellico dava un’immagine di paese in ginocchio, dove la creatività artistica, già fortemente ostacolata dal regime fascista, risultava pressoché inesistente.
Questo, fortunatamente, non era avvenuto negli Stati Uniti dove, intorno agli anni trenta si registrò una sensibile crescita culturale. L’arte, negli Stati Uniti divenne informale, nel senso di informe, cioé priva di forme. Un espediente che le consentisse di raggiungere più agevolmente un’espressività originale! Nacque l’Action Painting (o Espressionismo Astratto), il cui maggiore esponente fu proprio Jackson Pollock. Egli dette vita alla tecnica del dripping, che consisteva nel lasciar cadere, con movimenti rapidi ed instintivi, gocce di colore direttamente dai pennelli sulla tela distesa sul pavimento. Le modalità e le movenze con cui l’artista eseguiva la sua opera furono definite “danza del pittore”. Questi, infatti, girava intorno alla tela, evitava di toccarla con il pennello, ma la riempiva di chiazze e filamenti colorati, che si determinavano sulla base dei suoi movimenti e dei suoi gesti.
Alcuni quadri di Kandinsky, Rothko, e Del Vaux hanno catalizzato maggiormente l’attenzione del nostro gruppo.
Come in aula, anche sul posto, le maestre sono riuscite a stimolare l’interesse e la curiosità dei ragazzi, che hanno chiesto frequentemente spiegazioni sul significato di taluni elementi riprodotti. E’ il caso de “l’Aurora”, il dipinto raffigurante quattro donne, che spuntano dagli alberi e che, al posto delle gambe, hanno delle radici coperte di corteccia. Il dipinto ha molto incuriosito i nostri ragazzi, i quali hanno chiesto come era possibile che esistesse una donna mezzo albero.
E’ grazie alla bravura delle maestre se essi hanno compreso che l’artista, in quel dipinto, voleva esprimere un sogno o, chissà, un desiderio!
Questa meravigliosa esperienza si è palesata grazie all’attenzione e alla disponibilità continua dell’Ente Cassa Di Risparmio Di Firenze, a cui viene indirizzato il nostro ringraziamento più sentito, unito a quello dei nostri ragazzi, di cui siamo soltanto portavoce.
Grazie di cuore.
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